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Camminando
verso le origini dei Walser
Traversata
Bellwald - Münster
(Valle
di Goms - Vallese)
domenica
1 ottobre 2006
“Infames frigoribus Alpes”
così Tacito definì le Alpi, e con questa definizione indicava quel territorio
che si trova appena sopra la pianura e che arrivava a circa 1000 metri di quota.
Sui monti si credeva abitassero creature fantastiche e mostruose e le tradizioni
popolari vi ambientavano oscure leggende. Fino al medioevo le popolazioni erano
concentrate nelle pianure e sulle colline luoghi
in cui si potevano coltivare i campi resi fertili dai fiumi e dove le
temperature erano meno rigide. I primi ad attraversare i colli più accessibili
furono gli eserciti e solo secoli dopo anche intraprendenti mercanti e pellegrini, mentre la salita alle vette non era
nemmeno presa in considerazione perché ritenuta totalmente inutile. Quando
qualche viaggiatore era obbligato ad attraversare un colle sapeva di andare
incontro ad una terribile
esperienza: ad esempio nel 1188 il monaco John de Bremble dopo aver attraversato il
Gran San Bernardo così scriveva all’abate di Chanterbury “...Pregai allora Dio: Signore fa che io possa tornare dai
miei confratelli, per raccomandare loro di star lontani da questi luoghi di
indicibili tormenti”. Tra il IX e il XV secolo il clima fino allora
particolarmente gelido, conobbe un periodo di
miglioramento e spinse gli uomini alla ricerca di nuove terre da
coltivare, di nuovi spazi in cui abitare. Le favorevoli condizioni ambientali
resero transitabili passi come il Teodulo, o il Weissthor, o il passo d’Hérèns,
e il più vicino Gries, solo per citarne alcuni, fino allora ritenuti barriere
insormontabili. Un popolo in particolare, gli Alemanni, originari della Germania
occidentale, ma già emigrati verso l’Oberland Bernese, si diresse verso le
Alpi, specializzandosi con il tempo vivere ad altezze dove fino allora nessuno
era riuscito a vivere. In questa emigrazione un piccolo gruppo di Alemanni
si spinse oltre il passo del Grimsel entrando così in Vallese e più
precisamente in quella zona che oggi è conosciuta come Goms. Comincia così la
più straordinaria delle colonizzazioni alpine. Con il tempo questo popolo prese
il nome di Walser contrazione di “Walliser” vale a dire originario del
Vallese, perfezionandosi con il tempo nella costruzione delle caratteristiche
case in legno, conservando la particolare lingua derivata dal tedesco,
mantenendo la tipica cultura e affinando le tecniche che permisero a
questo popolo di sopravvivere in un ambiente ostile. E’ dal Vallese che ha
preso il via la pacifica emigrazione, favorita dai signori che nell’alto
medioevo governavano questa parte della Svizzera e che con gli anni ha portato
alla fondazione di altre colonie stanziate attorno al Monte Rosa come Macugnaga,
Zermatt e non ultime le nostre colonie valsesiane.
Non è nostra intenzione
riprendere l’argomento “Walser” perché senz’altro ci sono persone molto
più preparate di noi, però alla fine di queste poche pagine abbiamo inserito
una bibliografia dei testi sui Walser che abbiamo in biblioteca. Vogliamo solo
tentare di preparare una piccola guida su quanto questa valle offre al turista.
Geograficamente
parlando il Goms è quella parte di Vallese racchiusa tra l’abitato di Lax, -
a est di Briga – e le creste che collegano il passo del Grimsel, il passo
della Furka, e il Passo di Nufenen. I centri principali sono Lax, Fiesch, Ernen,
Niedervald, Blitzingen, Ritzingen, Reckingen, Münster, Geschinen, Ulrichen,
Obergesteln e Oberwald tutti compresi tra i 1190 ed i 1366 metri di altezza. Il
centro più importante della valle è Münster,
la meta della gita di oggi, che dal 1 ottobre 2004
forma comune unico con Geschinen..
Nonostante
che l’agricoltura sia stata la principale fonte di reddito fino alla metà del
XX secolo, l’inizio dello sviluppo turistico di questa zona risale
all’apertura delle strade dei valichi: nel 1861 Oberwald fu raggiunto dalla
strada del passo della Furka
completata nel 1867 con l’arrivo ad Andermatt, nel 1894 quella del Passo del
Grimsel. Nel frattempo nel 1871 fu inaugurato anche il tratto ferroviario Briga
- Gletsch, ma si dovette attendere il 1969 per avere l’apertura della strada
che sale al colle del Nufenen. Però fin dalla fine del 1700 è
segnalato il passaggio nella valle di personaggi illustri come Horace
Benedict de Saussurre, e parecchi viaggiatori inglesi che percorrevano la valle
in direzione del passo di Gries per entrare in Italia. Tra questi ricordiamo
W.A.B. Coolidge, J. Forbes e il reverendo S.W. King,
In inverno nel Goms è molto
diffuso lo sci di fondo (anche in notturna con piste illuminate) con anelli di
varia difficoltà e lunghezza che possono essere concatenati e che offrono la
possibilità di rientro utilizzando il treno. Anche lo sci da discesa è molto
praticato: abbiamo piste di discreta lunghezza a Fiesch,- dove è possibile il
collegamento con Riederalp e Bettmeralp -, a Bellwald, ed in altri centri
minori. In questi ultimi anni sta prendendo sempre più piede anche
l’escursionismo invernale che si può praticare utilizzando i sentieri di
fondovalle appositamente battuti, oppure spingersi verso altre mete utilizzando
le racchette da neve e percorrendo le numerose strade interpoderali che salgono
verso gli alpeggi. Il Club Alpin Suisse – Schweizer Alpen Club è presente con
un solo rifugio: è la Binntalhütte (m 2267) situata nell’omonima valle
laterale e funzionale base per le traversate estive ed primaverili verso la
nostra Val Formazza e per la salita alla Punta d’Arbola. Un secondo rifugio,
ma di proprietà dello Ski Club di Münster, è la Galmihornhütte (m 2113)
situata sopra Münster e viene utilizzata come tappa intermedia
per dividere
in due il percorso
del Gommerhöheweg
oppure, attraversando il
Galmilicke (m 3293) con percorso in parte su ghiacciaio, per raggiungere la
Oberaarjochhütte e la Finsteraarhornhütte frequentatissimi rifugi dell’Oberland
Bernese. Sull’altro lato della valle ci sono molte possibilità per lo
scialpinismo primaverile ma è da rilevare l’importante dislivello che
comporta raggiungere alcune cime e che in alcuni casi è superiore ai 1700 m.
Per l’escursionismo estivo la valle offre ben 750 km di sentieri segnalati. Oltre
al Gommehöhenweg che oggi percorriamo in parte che collega Bellwald a Oberwald
in circa 12 ore di cammino e che quest’anno festeggia i 30 anni di apertura,
interessante è percorrere il Rottenweg (Sentiero del Rodano) che
percorre tutto il fondovalle offrendo la possibilità di visitare i
caratteristici paesi, oppure il Waldweg (Sentiero del bosco) che in 6 ore e 1/2
collega Oberwald a Niederwald passando
sulla riva sinistra del Rodano. La valle offre inoltre
valide alternative agli sport più tradizionali quali ad esempio
il nordik walking, il canyoning, trekking a dorso di yak, di lama e di
mulo e il volo libero con deltaplano e parapendio inoltre è molto diffuso il
volo con l’aliante, ed infine tutto il fondovalle è percorso da una pista
riservata alle biciclette. Infine a Oberwald si può praticare anche il golf su
un campo a 9 buche. Per un turismo più culturale sono da segnalare vari musei e
le circa 70 tra chiese e cappelle barocche, nella maggior parte delle quali sono
organizzate visite guidate con accompagnatore tedesco.
Grazie allo sviluppo turistico
nei decenni più recenti in tutto il Goms è stato registrato un aumento della
popolazione: gli abitanti che nel 1970 erano 4090 nel 2000 sono saliti a 4743.
La
gita di oggi
La nostra gita inizia a Bellwald
bellissimo paesino situato su un assolato costone che domina la valle del Goms.
Il nome Beliwalt nel 1273, Belwalt nel 1293 designò dapprima il monte e solo
verso il 1400 anche l’abitato fino allora chiamato Zblatten. La chiesa
principale è dedicata alle Sette Gioie di Maria (Kirche Maria Sieben Freude) e
risale alla fine del 17 secolo quando Bellwald si staccò dalla parrocchia di
Ernen. Bellwald è un centro turistico invernale, che però anche d’estate
offre molte gite per gli escursionisti. Fiore all’occhiello è senz’altro il
Risihorn (m.2875) la cui
salita richiede circa 3 ore e offre dalla punta una magnifica vista sul
ghiacciaio del Finsteraarhorn con le punte Finsteraahorn (m 4275), del
Kleines Dreieckhorn (m 3639) mentre
più lontano sulla sinistra svetta il Gross Aletschorn (m 4193).
Altre gite da Bellwald sono
i 4 laghi che giacciono sulle pendici del Risihorn: Spilsee (m 2397), Mittelsee
(m 2549), Wirubsee (m. 2653) e Lengsee (m 2706). Altre indicazioni sui cartelli
sistemati in loco. Bellwald offre
anche una pista lunga 6 km per il monopattino, (Trottinerlebnis) e più di 22 km
di sentieri per praticare il nordic walking suddivisi in tre percorsi da 10 -
5,6 - e 7,1 km ciascuno. D’inverno oltre allo sci da discesa si può praticare
lo slittino oppure camminare sui sentieri appositamente battuti. Dopo
un giro tra le antiche case walser, possiamo soffermarci ad ammirare il
risultato della passione che il ticinese Bruno Pedrini ha per i treni: attorno
alla sua casa ha creato un modello di percorso ferroviario in
miniatura con circa 200 m di binari
con tanto di gallerie e viadotti. Tutti i vagoni e le locomotive sono stati
costruiti a mano con un paziente lavoro di intaglio e assemblaggio. Per il
futuro ha in progetto la costruzione di tutto un paese in scala: ha già
costruito un’ammirevole copia in scala della chiesa di Bellwald e la
stazione.Nel primo tratto della gita, circa mezzora, dobbiamo percorrere
una strada sterrata, fino a raggiungere la Apollonia Kapelle, chiesetta isolata
in mezzo ad una deliziosa radura. Da qui si prosegue su un comodo sentiero e
presto si raggiunge Willere dove troviamo la
diramazione per scendere a Niederwald (raggiungibile in 30 minuti) che con i
suoi 4,7 km² ed i 66 abitanti è il più piccolo comune della valle. A
Niederwald nel 1850 nacque Cäsar Ritz soprannominato “Il re degli
albergatori, e l’albergatore dei re” famoso
nel mondo per la catena dei lussuosi alberghi Ritz. Anche Alexandre Seiler, celebre albergatore di Zermatt (suo
l’Hotel Monte Rosa tuttora esistente che per anni nel 19 secolo è stato
frequentato dagli alpinisti inglesi), era originario di questo piccolo paese. La
chiesa parrocchiale è dedicata a San Teodulo, santo molto caro alla cultura
Walser e risale al 1666.
Ancora
15 minuti ed arriviamo all’alpe Wilerlärch m. 1460 che è il punto più basso
dell’intera traversata, dove
abbiamo un bivio per scendere a Blitzingen. Anche questo è un piccolo comune di
90 abitanti su una superficie di soli
11,8 km² . Interessante la visita alla chiesa ed alla cappella che risalgono al
15 ed al 16 secolo. Senza scendere verso il paese, proseguiamo il cammino e
raggiungiamo una riserva dove vivono dei cervi. La costeggiamo per un po’,
sperando di intravvedere qualche animale, lasciamo poi sulla sinistra la
sterrata che porta a Igschenen. Giungiamo così ad un caratteristico grosso
tronco sul quale è stata posizionata la statua di una Madonna con in braccio
Gesù. Qui
è d’obbligo una breve sosta per ammirare il panorama e, grazie all’aiuto di
un pannello, prendere confidenza con i nomi delle montagne poste sull’altro
lato della valle. Dopo aver attraversato un ruscello e dopo un tratto di salita,
giungiamo in una radura caratterizzata
dalla presenza di grosse conifere. Continuiamo sul sentiero sempre ben segnalato
e attraversiamo una sterrata per procedere in direzione di un’altra casetta
sepolta tra i lamponi. Ben presto usciamo nuovamente dal bosco e giungiamo in
vista della Walibachhütte, piccolo rifugio privato con il tetto in linea col
pendio soprastante per contrastare il pericolo di caduta delle valanghe, posto quasi in mezzo ad un canalone. A questo punto abbiamo la metà del percorso
alle spalle. Dopo una breve discesa per attraversare il ruscello il sentiero
continua pianeggiante. Siamo nei dintorni di Ritzingen che con Biel e Selkingen
dal 1 gennaio 2001 formano il comune di Gradschaft.
Nel 1980 vicino a Ritzingen fu scoperta una tomba celtica. Attraversiamo un
canale in fondo al quale si scorge una bella chiesa isolata tra i campi: è la
Feldkapelle, costruita nel 1687, ma già nel 1592 in questo luogo era menzionato
un edificio religioso. Nel febbraio del 1807 fu parzialmente danneggiata da una
valanga ma subito ricostruita. Nel
1813 fu dotata di un organo tuttora funzionante e fu sottoposta a una nuova
ristrutturazione negli anni 1993/1994. Si procede
sempre a mezzacosta e per un breve tratto, dopo aver percorso una sterrata,
seguiamo il tracciato di un bisse, (in tedesco suonen) antico canale di
irrigazione che serviva a trasportare l’acqua per irrigare i campi di
fondovalle. I bisse sono stati l’argomento portante della gita che abbiamo
organizzato due anni fa. Il sentiero si inoltra nella Bächital, bella e
selvaggia valle che meriterebbe da sola una visita verso l’alta vetta del
Galmihorn (m 3386) oppure verso le più modeste ma molto panoramiche e
senz’altro più accessibili cime del Gross- e del Chly-Chastelhorn (m 2842 e
2683 m). In alto sulla cresta che
separa questa valle dalla Minstigertal (la valle successiva che ha origine a
Muster) una strada sterrata conduce al Galmihornhütte a quota 2113 m.
Attraversiamo i prati di Guferschmatte e passiamo vicino a un rifugio privato il
Hänggisch-Hittä. Seguiamo in discesa la sterrata fino ad un tornante dove
riprendiamo il sentiero. Si scende fino ad alcune case, si attraversa nuovamente
la strada e si continua su sentiero fino ad arrivare alla Antoniuskapelle
(Cappella di Sant’Antonio da Padova), costruita verso la metà del 1600 e
rinnovata completamente nel 1927. Ormai Münster è vicino e bastano pochi
minuti per scendere in paese dove ci accolgono le vecchie case in legno alcune
adibite ad abitazione e altre a fienili.
Come già detto Münster è il centro più grosso del Goms. Menzionato
per la prima volta nel 1221 con il nome di Musterium presumibilmente contrazione
di Monasterium per la presenza nel Medioevo di un chiostro. Al 1235 risale il
primo accenno alla presenza di una chiesa. Le vaghe indicazioni rendono
difficile l’identificazione di questa chiesa, al punto che si ignora se è la
Peterskirke oppure la Pfarrkirche ovvero la parrocchia dedicata a Santa
Maria, quest’ultima è sicuramente citata nel 1309 e già all’epoca era dotata di un cimitero. Una curiosità:
dalla fattura per una riparazione sappiamo che questa chiesa era dotata di un
orologio già nel 1462.
Situato
in posizione strategica all’incrocio di importanti vie commerciali nel 1397
ospitò i rappresentanti dei comuni di Berna, dei paesi del Goms, della Val d’Ossola
e della Valle Formazza che stipularono un contratto
per la manutenzione e la sicurezza della mulattiera che, attraverso i
passi del Grimsel e di Gries, era percorsa da mercanti che trasportavano
ogni genere di merce destinata ai mercati delle città della Pianura
Padana o del Centro Europa.
Tra i
primi edifici che vediamo c’è l’Hotel Croix d’or et Poste così
ribattezzato nel 1894, ma nato nel 1620 dall’unione di due alberghi contigui e
già esistente con il nome Oberen Wirtshaus nel 1530. Fu frequentato da ospiti
illustri: nel 1779 vi dormì lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe; nel
1865 Edgard Whymper il primo scalatore del Cervino, nel
1897 dopo una visita in Vallese vi soggiornò Monsignor Achille Ratti che, dopo
aver salito il Blinnenhorn, tornò in Italia attraversando il Passo del Gries.
Poco più avanti troviamo la chiesa parrocchiale con il piccolo cimitero. La
navata è stata oggetto di restauri già nel XVII secolo, mentre l’interno è
stato rifatto nel XIX secolo. Il coro, risalente al 1491 è stato restaurato nel
1932. Ci sorprenderà senz’altro la ricchezza dell’altare maggiore messa
ancora più in risalto dalla semplicità dell’interno. Questo altare risale al
1509 fu opera dello scultore Jörg Keller di Lucerna, ed è considerato uno dei
più begli altari in stile gotico della Svizzera.
Un giro
tra le antiche case completa il tragitto di questa giornata che speriamo abbia
soddisfatto le aspettative di chi era con noi ed abbia fornito spunti per organizzare
altre escursioni in questa bellissima valle.
Didascalie
delle foto:
1
veduta sulla valle del Goms verso Münster
2 e 3 scorci di Belwald
4 la piramide del Finsteraarhorn vita dalla vetta del Risihorn
5 la FeldKapelle
6 veduta di Münster
7 interno della parrocchia di Münster
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