L'ESCURSIONISTA
CURIOSO
26 settembre 2004
IV°
gita:
Tra terra e cielo nell'emozionante mondo
delle bisses:
alla scoperta di un'antica tradizione del
Vallese
Il Vallese è uno dei 26 Cantoni in cui è suddivisa
la Svizzera. Geograficamente incuneato tra le Alpi Pennine e l'Oberland
Bernese ha un andamento est-ovest ed è percorso in tutta la sua lunghezza
dal fiume Rodano. Questa sua particolare posizione, praticamente circondato da
montagne alte più 4000 metri sia sud che a nord fa sì che, a fronte
di cime caratterizzate da forti precipitazioni piovose in estate e nevose
d'inverno ed al forte irraggiamento solare, il clima del fondovalle
sia prettamente secco ed asciutto particolarità non certo idonea alla
coltivazione della terra. Ma si sa che l'uomo ha sempre vissuto dei prodotti
della terra per cui basilare e importantissimo per irrigare i campi
era l'avere a disposizione quell'acqua così abbondante in alta
quota. Così sono state create le bisses: canali che venivano utilizzati
per trasportare il prezioso liquido verso i campi coltivati.
A sin. un tratto tranquillo lungo una biss
A des. un chiusino aperto
In tutto il Vallese esistevano circa 2000 km di
bisses e questo dato dà idea dell'importanza di questi canali. Nell'ultimo
censimento, che risale ormai a più di dieci anni fa, risultavano ancora
190 canali irrigui in funzione per un totale di 731 km. Il più lungo
di questi canali (32 km) è stato costruito tra il 1865 ed il 1876 è ancora
in funzione e si trova a Saxon, non lontano da Martigny. Il più antico è
quello di Vercorin e di Ricard, vicino a Sierre, e risale al 1358. Sono vere
opere di ingegneria e talvolta si presentano come tranquilli sentieri
affiancati da ruscelli, altre volte solcano vertiginose pareti strapiombanti e
la loro costruzione è costata parecchie vite umane. Spesse volte per
attraversare pareti scoscese l'acqua veniva convogliata in tronchi di larice
scavati e fissati alla roccia mediante un ingegnoso sistema di perni . Come già
detto attualmente parecchie sono ancora in funzione con debite modifiche atte a
renderne meno onerosa la manutenzione.
a
sinistra:
si intravede un tronco ricurvo di larice fissato alla
roccia e che sorreggeva il tronco dritto dove passava l'acqua
a destra:
le graffe che sostenevano il tronco sono in ferro ma all'estrema destra la
roccia è stata spianata per fare passare il tronco
Il loro funzionamento era regolato da rigide norme: un "guardiano" era
incaricato di percorrere giornalmente il sentiero che le costeggiava al fine di
verificare la mancanza di perdite d'acqua oppure per regolare la distribuzione
del prezioso liquido, che attraverso l'apertura o la chiusura di chiusini di
legno veniva dirottato ora su uno ora verso un altro terreno. Anche la quantità
di acqua era regolata in base alla posizione del terreno da irrigare ed alla sua
grandezza tanto che i più lontani potevano avere la possibilità di irrigare i
propri campi magari anche solo una volta ogni 15 giorni. E' facile intuire che i
furti d'acqua erano frequenti ma anche le frane, o cedimenti potevano
interrompere il passaggio dell'acqua ed ecco spiegata la presenza di
martinetti che con il loro ritmico suono udibile a grande distanza
segnalavano se c'era qualcosa che non funzionava correttamente.
due tratti vertiginosi
a sinistra la bisse della Baltschiedertal
a destra la bisse du Rho a Crans Montana
Questa in due parole la storia delle bisses,
ma ancora tanto ci sarebbe da dire in proposito. Recentemente le autorità
locali hanno rivalorizzato le bisses anche per il turismo. La loro pendenza
costante che varia tra l'1,5 ed il 3 % (se meno l'acqua non scorre, se di più
trasporta anche terra) ne fa il terreno ideale per una gita escursionistica
tant'è che ben 94 di queste bisse sono state inserite in guide dedicate agli
escursionisti. I punti più vertiginosi sono attrezzati con delle corde e
delle ringhiere, ma sovente sono state scavate delle gallerie alternative che
oltre ad accorciare il percorso dell'acqua possono essere d'aiuto a chi ha
qualche problema con l'esposizione.
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