COSA E'

Il canyoning (o torrentismo) consiste nella discesa a piedi di corsi d'acqua che scorrono all'interno di strette gole profondamente scavate nella roccia e caratterizzati da portata ridotta (in genere inferiore ai 200 litri al secondo) e forte pendenza. Proprio per queste caratteristiche le rive dei torrenti adatti alla pratica del canyoning risultano inaccessibili, una volta intrapresa la discesa non è assolutamente possibile ritornare indietro, ma solo proseguire fino all'uscita.
Il termine normalmente utilizzato dai praticanti per indicare tutto questo è "forra".
Gli ostacoli all'interno di una forra sono rappresentati principalmente dalle cascate, che vengono superate con l'ausilio di corde o, dove possibile, effettuando tuffi, scivolate o passaggi di arrampicata in discesa. Spesso alla base delle cascate sono presenti profondi laghetti. In tale caso, dopo la discesa su corda, con una breve nuotata si raggiunge la riva.
Qualora si usino le corde è necessario che sia presente un sistema di ancoraggio (cioe' qualcosa a cui assicurare la corda di calata) predisposto utilizzando tasselli ad espansione o fissati mediante resine speciali. Le corde vengono recuperate al termine di una calata e riutilizzate per le calate successive (e questo è il secondo motivo per cui è impossibile ritornare indietro).
I percorsi hanno mediamente una durata variabile fra le 2 e le 8 ore, ma sono presenti anche percorsi piu' lunghi che richiedono bivacchi notturni. Normalmente una marcia di avvicinamento in salita precede la discesa vera e propria.
Il canyoning non è uno sport individuale, ma di gruppo. La quantità di materiale necessario alla discesa e questioni di sicurezza consigliano di evitare la formazione di gruppi inferiori a 4 persone.


DOVE SI PRATICA

In Italia il canyoning sta vivendo dalla metà degli anni '90 una fase di grande espansione, nuovi percorsi vengono esplorati ed attrezzati ogni anno.
L'attività si svolge nelle forre di tutto l'arco alpino, nelle prealpi e sull'appennino centrale. Le zone più interessanti si trovano nel Triveneto, in Piemonte, in Lombardia, in Sardegna ed in Abruzzo.
Nel resto d'Europa il torrentismo è particolarmente diffuso, fin dagli anni '80, in Francia e Spagna mentre si sta progressivamente diffondendo soprattutto in Svizzera, Austria, Germania e Grecia.


ATTREZZATURA

Muta in neoprene (spessore 5 mm): serve per proteggersi dal freddo, può essere sostituita da una tuta da speleologia accoppiata con una muta stagna, del tipo utilizzato per la pratica del windsurf.
Cappuccio, calzari e guanti in neoprene: e' fondamentale mantenere calde le estremità, poiche' gran parte del calore corporeo viene disperso proprio da mani, piedi e soprattutto testa.
Scarpe: esistono calzature specifiche per il torrentismo, in gomma mista a neoprene. In alternativa scarponcini leggeri da trekking.
Imbragatura, moschettone e discensore: consentono di effettuare le manovre di corda per scendere lungo le cascate. Altri attrezzi che devono essere sempre presenti sull'imbragatura sono moschettoni supplementari, cordini di sicurezza (detti longes), autobloccanti per la risalita della corda.
Coltello o trancia: in alcuni casi può essere necessario il taglio della corda.
Casco: protegge dai sassi che possono cadere dai bordi della forra. Al casco si lega un fischietto, per comunicare a distanza in mezzo al fragore delle cascate.
Corde: statiche da canyoning o speleologia, di diametro fra i 9 ed 10,5 mm.
Borsino d’armo: contiene il martello, il perforatore ed i tasselli da piantare in caso di discesa di esplorazione o di sostituzione di ancoraggi deteriorati.
Contenitori stagni: contengono le provviste ed il materiale di pronto soccorso ed emergenza.


TECNICHE

Le tecniche di progressione attualmente in uso sono tecniche specifiche per l'attività, ma sono comunque derivate dall'alpinismo, dalla speleologia, dagli sport di acqua viva (Kayak, Hydrospeed).
Le principali tecniche di progressione sono:
- la discesa su corda con l'ausilio del discensore
- il tuffo o la scivolata
- l'arrampicata in discesa
- la marcia sul greto del torrente
- il nuoto in acqua bianca (o in corrente)
E' inoltre necessario conoscere, per situazioni specifiche, una serie di manovre che prevedono l'utilizzo della corda.


PREPARAZIONE ATLETICA

Non è necessario possedere particolari doti atletiche e neanche praticare un allenamento specifico.
Doti preferenziali sono comunque una buona resistenza a sforzi prolungati e buone capacità natatorie ed arrampicatorie.
Comunque, esclusi i sedentari totali, si può cominciare da zero senza problemi, ovviamente affrontando percorsi semplici ed accompagnati da esperti.


I PERICOLI

I principali pericoli del canyoning sono legati all'ambiente inospitale in cui si svolge tale attività.
I due fattori di pericolo più evidenti sono l'acqua ed il freddo.
La principale causa di incidente mortale in canyon è rappresentata dalle piene improvvise. E' evidente che un'onda di piena, anche di ridotte dimensioni, all'interno di una forra di uno o due metri di larghezza può risultare fatale. Un'altra causa di incidente legata all'acqua riguarda le manovre di corda che avvengono sotto il getto di una cascata, poichè il blocco della discesa sotto una cascata rappresenta una situazione di potenziale pericolo di annegamento.
I pericoli legati al freddo, o più specificamente all'ipotermia, sono pericoli indiretti, nel senso che si presentano in caso di prolungate soste in forra dovute ad altre cause quali piccoli incidenti, ritardi nella progressione, perdita o danneggiamento del materiale di progressione.


ESTREMO NO GRAZIE

Nonostante si svolga in un ambiente particolarmente inospitale, il canyoning non è uno sport estremo per definizione.
Possiamo fare un parallelo con lo sci alpino, in cui esistono piste battute di varia difficoltà, fuori pista e lo cosidetto sci estremo. Allo stesso modo il canyoning prevede percorsi accessibili a neofiti, a praticanti navigati, a "superesperti" dal curriculum notevole.
Il canyoning può diventare estremo se fatto in condizioni particolari per esempio in presenza di portate del torrente fuori dalla norma, con temperature particolarmente basse o nel caso di esplorazioni in ambienti sconosciuti.


COSA NON E’

Il canyoning viene spesso confuso con altri sport o attività. Ecco un breve elenco di cosa NON è il canyoning.
Non è rafting, la discesa su fiumi in gommone.
Non è la discesa su fiumi in kayak, che richiede l'uso di un'imbarcazione e di una pagaia.
Non è la discesa su fiumi in hydrospeed, che richiede l'uso di una sorta di bob acquatico.
Non è la risalita di torrenti "comuni", con le rive accessibili più o meno facilmente e senza grossi dislivelli.
Non è arrampicata, nè alpinismo, nè speleologia.