È stata la via più conosciuta e frequentata per le salite alle vette del Monte Rosa dal bacino di Alagna. Rispondendo alle esigenze del tempo, furono costruiti gli alberghi della Grande Halte e del Col d'Olen, successivamente trasformati in rifugi; oggi alcuni sono divenuti ristoranti, altri sono chiusi. Era anche il percorso per il Col d'Olen, il valico più comodo per passare da Alagna a Gressoney. La facilità di accesso e la possibilità d'appoggio allora rappresentata dall'albergo Guglielmina al Col d'Olen hanno suggerito la costruzione nel 1907 dell'Istituto Scientifico Internazionale A.Mosso a 2900m per lo studio della fisiologia, della botanica e di altre discipline. Attualmente per portarsi velocemente in quota si utilizzano preferibilmente gli impianti di risalita: fino al limite dei ghiacciai, per le salite alpinistiche; oppure alle stazioni intermedie per le escursioni lungo gli itinerari della valle e per le traversate, abbreviandone i percorsi. L'itinerario attraversa la Valle d'Olen, tipicamente glaciale, come dimostra la sua sezione ad "U" e il succedersi di diversi pianori a gradoni. Per questa caratteristica ospita infatti uno dei comprensori sciistici più rappresentativi e si presta a numerose discese freerider.
Da Piazza Grober di Alagna, 1191m, si sale verso la stazione di partenza della cabinovia dove inizia il sentiero a destra che porta alle frazioni Dosso (Fum Diss) e Piane (Fum d'Boudma), 1390m (ore 0.15). Attraversata la frazione si segue un tratto di strada sterrata, quindi il sentiero e si valica il torrente Olen (Olen boch) su un ponte. Si torna sulla strada su cui prosegue l'itinerario 205f per la Bocchetta di Stofful, 2390m, e subito la si abbandona per imboccare la mulattiera a sinistra che attraversa la pista da sci e sale nel bosco. Si nota a destra, a distanza, la frazione di Vittine, e si esce dal bosco nei pressi di Zar Oltu, 1853m. Superato l'Alpe di Oltu si raggiunge la pista e subito dopo si arriva a Zam Seiwji (al laghetto), località che comprende due pianori su ognuno dei quali si adagiano un alpeggio e un piccolo laghetto. Sul pianoro inferiore Undre Seiwji, 1945m, un intraprendente alagnese costruì un alberghetto che chiamò Grande Halte, ora Rifugio Città di Mortara, di proprietà dell' omonima Sezione CAI (ore 1.15-1.30). Si prosegue su sentiero a fianco del rifugio, lasciando a destra sulla pista il 205a che porta alla Bocchetta delle Pisse, 2396m, e si arriva all'Alpe Pianalunga, 2025m, e poco sopra alle stazioni intermedie degli impianti di risalita, 2045m (ore 0.15-1.45). Si continua a tratti lungo la pista, a tratti sul sentiero, e dopo breve salita si raggiunge íl pianoro del Fontanone, (Cachbrunnu sorgente d'acqua), 2112m, quindi si perviene al ripiano superiore al bivio di quota 2385m (ore 1-2.45), dove si stacca il sentiero 205b che porta al Passo Foric, 2432m. Il sentiero prosegue accostando un grosso masso spaccato in mezzo, il Sasso del Diavolo (Der Prebet stein), 2418m, che ha dato origine ad una leggenda e che si trova nella Alekufer (Frana di Olen) dove origina il torrente che dà nome alla valle. Nelle vicinanze del grosso masso si diparte a destra il sentiero 205c, la scorciatoia che porta direttamente all'ex Rifugio Città di Vigevano (attualmente chiuso). Si continua lungo la mulattiera che affronta il ripido, lungo pendio e si raggiunge il bivio con il sentiero 205d che verso sinistra conduce in breve al Col d'Olen, 2881m. Subito dopo si accosta il piazzale dov'era lo storico Albergo Guglielmina, distrutto da un incendio, e successivamente il Rifugio Città di Vigevano, 2864m (ore 1.15-4), costituito dall'antico albergo Stolemberg-Grober, in passato di proprietà della Sezione Cai di Vigevano; si arriva quindi alla cappelletta dedicata alla Vergine del Rosa. Qui confluiscono da destra il sentiero 205e proveniente dal valico di Cimalegna, 2820m, e la scorciatoia 205c. Si prosegue lasciando a destra il rifugio, si passa sullo sbarramento del laghetto e si ritorna sulla pista da sci nei pressi dell'Istituto Scientifico Internazionale A.Mosso, 2900m (ore 0.15-4.15). Nella zona è di grande interesse l'Itinerario Glaciologico che sale al soprastante Corno del Camoscio (Gemtschoure), 3026m, celebrato belvedere sul Monte Rosa; passando sul suo fianco si raggiunge il Passo dei Salati o Colle Inferiore delle Pisse, 2936m (ore 0.30-4.45), punto di arrivo delle stazioni delle funivie provenienti da Alagna e da Gressoney. Poco lontano c'è la stazione di partenza per la nuova funivia di Indren. Per un buon sentiero su macereto, superando alcune balze, dalle quali ora si diparte un nuovo impianto sciistico che collega la fermata intermedia di Cimalegna, si sale verso lo Stolemberg, 3202m. A un centinaio di metri dalla vetta, piegando a sinistra sul versante valdostano e attraversando un tratto scivoloso (rocce serpentinose), si scende al Colle Superiore delle Pisse, 3112m (ore 0.30-5.15), con qualche tratto attrezzato con corde fisse. Nelle vicinanze del colle, sul versante valsesiano, è arroccata la piccola Capanna Vincent. Il sentiero sale in cresta e porta al Colletto dell'Acqua, 3200m circa, da dove con un breve strappo si raggiunge la vecchia stazione di Punta Indren, 3254m (ore 0.30-5.45).
Con una traversata verso nord-ovest in territorio valdostano, su sfasciume residuo del Ghiacciaio d'Indren, si raggiunge la nuova stazione della funivia a quota 3275m.
Da qui l'itinerario diventa alpinistico; occorre attraversare il Ghiacciaio di Indren (crepacci), superare il bordo roccioso delle Roccette Casati, tratto attrezzato da scale e grossi cavi, salire il Ghiacciaio del Garstelet per raggiungere la Capanna Giovanni Gnifetti, 3647m (ore 1.15-7), affiancata dalla chiesetta della Madonna dei Ghiacciai, situata su uno spuntone di roccia.
La Capanna Gnifetti, sorta per volontà dei Soci della Sezione C.A.I. di Varallo nel 1876, è tuttora di sua proprietà.
Si può evitare la salita delle roccette effettuando un largo giro verso sinistra attorno allo sperone e salendo quindi al Rifugio Mantova, 3498m, alla base del Ghiacciaio del Garstelet sul quale si riprende l'itinerario 205 poco sopra le Roccette Casati.
Dal Passo dei Salati si può scendere lungo le piste verso Gressoney collegandosi al sentiero 6 valdostano.
Punta Indren è luogo di partenza per le ascensioni alla Punta Vittoria, 3435m, e alla Punta Giordani, 4046m.
Dalla Capanna Gnifetti si possono compiere diverse traversate e numerose ascensioni: Piramide Vincent, 4215m, Balmenhorn, 4167m, con la capanna omonima e la statua del Cristo delle Vette, Corno Nero, 4322m, Ludwigshohe,4342m, Lyskamm Orientale, 4527m, Punta Parrot, 4436m, Punta Gnifetti (Signal Kuppe), 4554m, Punta Zumstein, 4563m, Punta Dufour, 4634m, Lyskamm Orientale, 4527m.
Sulla Punta Gnifetti sorge La Capanna Osservatorio Regina Margherita, 4554m, il rifugio più alto d'Europa, di proprietà della Sede Centrale del CAI e gestito dalla Sezione di Varallo.
Il percorso è attualmente segnalato nella parte escursionistica.
Il percorso è stato risegnalato il 19.072023 nel tratto Pianalunga-Passo Salati
Il percorso fino al Passo Salati non presenta difficoltà particolari, ma è molto lungo, di alta montagna, da affrontare quindi con opportuna preparazione. Oltre il Passo dei Salati l'attraversamento dello Stolemberg, pur attrezzato, può presentare qualche difficoltà se in cattive condizioni meteo o con abbondante innevamento. Oltre Punta Indren il tracciato, normalmente pistato, attraversa il Ghiacciaio di Indren e richiede preparazione e attrezzature alpinistiche.
Guida “ALTA VALSESIA” Cai Varallo-Geo4Map.
Carta escursionistica VALSESIA CAI Varallo-Geo4Map - Quadrante Nord-Ovest 4.
IGM foglio 29 I SE Alagna Valsesia - Foglio 29 I NE Monte Rosa.
IGC carta 10 Monte Rosa, Alagna e Macugnaga. Carta 5 Cervino e Monte Rosa.
Guida dei Monti d’Italia - CAI-TCI – Monte Rosa (G.Buscaini).
Valsesia e Monte Rosa - Guida alpinistica, artistica, storica. L.Ravelli.
traccia fino al Rifugio Gnifetti
Il percorso incrocia il Sentiero Glaciologico del Corno del Camoscio.
Attenzione: Leggi le note e condizioni d'uso per i sentieri online. Verificate sempre l'apertura dei rifugi indicati sul tragitto e le condizioni meteorologiche.
Avviso agli escursionisti OTTOBRE 2020:
Premesso che il Cai non ha competenza e responsabilità sullo stato dei sentieri, si ritiene opportuno informare che a seguito della devastante tempesta abbattutasi sulla Valsesia tra il 2 ed il 3 Ottobre, molti sentieri, anche se segnalati, potrebbero essere ostruiti da frane o alberi abbattuti che ne ostacolano o ne impediscono la percorrenza. Si raccomanda pertanto la massima attenzione e di non proseguire in caso di pericolo.
Si ringrazia anticipatamente chi volesse cortesemente segnalare l’ostacolo rilevato indicando la data, il numero del sentiero, il luogo e tipo interruzione (frana, albero abbattuto o altro).
In questo momento la Valsesia ha bisogno di noi, diamogli l'attenzione che merita.