L'itinerario percorre tutta la Valle Artogna, una lunga valle laterale della Valsesia (ben 14 chilometri), dove la quiete soave che emanano i suoi laghetti e l'asprezza dei monti che la circondano danno all'escursionista particolari e piacevoli sensazioni. La parte alta del percorso è posta in un ambiente di completa wilderness. I tre laghi più importanti (di Fondo, di Mezzo e di Cima) sono incastonati in un paesaggio alpino severo e fantastico allo stesso tempo. Don Ravelli definiva la Valle Artogna un paesaggio del Caucaso o una miniatura della Valsesia.
Dalla frazione Otra, 872m, posta alla destra del fiume Sesia, raggiungibile da Campertogno, 827m, su strada carrozzabile, ha inizio la mulattiera alla destra del torrente Artogna, la cui costruzione fu iniziata nel gennaio 1682, come attesta una lapide fissata alla roccia all'imbocco della valle.
II percorso che accosta la Cascata del Tinaccio ed il Passo Brutto, divenuto disagevole in seguito all'alluvione del 1978, è stato recentemente risistemato. In presenza di neve o ghiaccio si consiglia di utilizzare l'itinerario alternativo 271a, che si stacca alla sinistra della mulattiera stessa poco dopo il suo inizio.
Da Otra la mulattiera entra in breve nella forra dell'Artogna superando il Passo Brutto con un traverso alto ed esposto sul torrente e lasciando in basso la Cascata del Tinaccio. Passa in mezzo ad un folto bosco di faggi e abeti, tocca l'Alpe Cascine e quella diroccata della Giavinaccía, 1146m, si porta subito dopo sulla sinistra idrografica del torrente a mezzo di un ponte, raggiunge il piano dell'Alpe Campello e subito dopo l'oratorio dedicato alla Madonna della Neve (ore 1).
La via sale gradualmente e accosta le alpi Rosé, 1265m, Banchelle, 1287m, e Canvaccia, 1525m. Altri alpeggi della zona, Piana, Stella, Sasso Colombo, Pian Piccioli, sono sfiorati ma non toccati dalla mulattiera; oltre il torrente, ma raggiungibile solo quando il flusso d'acqua lo permette, è posta Casera di Sotto o Casera delle Margherite.
Dopo Canvaccia il percorso prende quota, supera il tratto scavato nella roccia, si porta su terreno di magri pascoli e giavine, passa dalla "fontana dei preti" e si lascia in basso a sinistra l'Alpe Casere di Sopra, 1690m. Subito dopo aver incrociato il bivio con l'itinerario 273 per la Bocchetta d'Ea sbocca sul pianoro dell'Alpe Campo, 1890m (ore 2-3). Da qui si dipartono verso sud i sentieri 274 per il Colle del Campo e 274a per la Punta Sivella. Tra le molte baite dell'alpeggio era stata eretta una chiesetta ormai quasi totalmente crollata.
Si riprende a salire mantenendosi sempre sulla sinistra del corso d'acqua, per portarsi sul pianoro dell'Alpe Erta, 2083m, nei pressi di una fresca fontana. Alla destra ha inizio l'itinerario 271b per la Bocchetta del Fornale, 2531m, non più segnalato.
Proseguendo in direzione sud-sud-ovest si tocca in pochi minuti l'Alpe Scanetti, 2129m, e continuando verso sud si perviene nella conca dell' Alpe Giare, 2241m, ultimo alpeggio della valle, posto su un ripiano ricco di pozze d'acqua (ore 1-4).
Dall'alpe si stacca sulla destra l'itinerario 275 per la Bocchetta del Cortese, mentre a sinistra, in una valletta creata da una ramificazione montuosa, non visibile dal sentiero, trova sede il Lago di Fondo, 2225m.
Vinto un piccolo dislivello, l'itinerario giunge al Lago di Mezzo, 2279m; qui il sentiero si biforca: la traccia che poco a valle del lago si dirige a sinistra con il segnavia 276 conduce al Passo della Rossa, mentre il nostro percorso costeggia il lago per un tratto, poi supera un contrafforte e si porta nella conca alla testata della valle, dove a quota 2424m vi è il Lago di Cima con il suo caratteristico isolotto (ore 0.45-4.45).
Si percorre, su scarsa traccia di sentiero, l'ultimo strappo per raggiungere il Colle della Meia, 2649m, che si intaglia tra il Monte Cossarello (o Berretta del Vescovo), 2729m a sud-est, ed il Monte della Meia, 2812m, a nord-ovest (ore 1-5.45).
Divallando sull'altro versante si raggiunge l'Alpe Maccagno e la Valle Vogna con l'itinerario 205d.
La segnaletica presente sui sentieri mantiene in parte i vecchi numeri (es. 71) non ancora aggiornati secondo il recente Catasto regionale che prevede numeri con tre cifre (es. 271, ecc).
A causa della sua lunghezza (14 Km.) e per la presenza di alcuni tratti impegnativi il percorso è adatto ad escursionisti esperti.
Guida "ALTA VALSESIA" CAI Varallo-Geo4Map.
Carta escursionistica VALSESIA CAI Varallo-Geo4Map-Quadrante Sud-Ovest 1.
IGM Fogli 30 III N.O. Campertogno - 29 II N.E. Corno Bianco.
IGC Carta 10 Ivrea Biella e dintorni.
Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI - Alpi Biellesi e Valsesiane.
Attenzione: Leggi le note e condizioni d'uso per i sentieri online. Verificate sempre l'apertura dei rifugi indicati sul tragitto e le condizioni meteorologiche.
Avviso agli escursionisti OTTOBRE 2020:
Premesso che il Cai non ha competenza e responsabilità sullo stato dei sentieri, si ritiene opportuno informare che a seguito della devastante tempesta abbattutasi sulla Valsesia tra il 2 ed il 3 Ottobre, molti sentieri, anche se segnalati, potrebbero essere ostruiti da frane o alberi abbattuti che ne ostacolano o ne impediscono la percorrenza. Si raccomanda pertanto la massima attenzione e di non proseguire in caso di pericolo.
Si ringrazia anticipatamente chi volesse cortesemente segnalare l’ostacolo rilevato indicando la data, il numero del sentiero, il luogo e tipo interruzione (frana, albero abbattuto o altro).
In questo momento la Valsesia ha bisogno di noi, diamogli l'attenzione che merita.