CAI Sezione di VARALLO - Area SENTIERI
Interessantissimo percorso su ardita mulattiera fin oltre l'Alpe Selletto, superando la graziosa frazione di Palancato e il suggestivo Santuario della Madonna del Sasso. Il primo tratto coincide con il "Sentiero dell'Arte: Piaggiogna-Madonna del Sasso" e in parte con il "Sentiero naturalistico delle Felci"
Poco oltre Boccioleto, fra la chiesetta di San Marco e Piaggiogna, a sinistra della carrozzabile si stacca una strada che scende sulle sponde del torrente Sermenza, fin sotto l'abitato di Piaggiogna Inferiore, raggiungibile anche con una mulattiera da Piaggiogna Superiore.
Dal ponte di Piaggiogna, 720m, si trascura a sinistra l'itinerario 373 per la Colma di Campertogno e si prende la bella mulattiera selciata che sale alla frazione di Palancato, 842m (ore 0.30), posta a picco sulla valle. Poco oltre si lascia a sinistra il sentiero per l'Alpe Solivo dove c'è il Rifugio delle Sorelle della Carità e a destra il "Sentiero naturalistico delle Felci". Si entra in un bosco di latifoglie che diventa poi una bella abetaia e si raggiunge il Santuario della Madonna del Sasso, 1253m (ore 1.15-1.45). Da qui la mulattiera diventa più ripida e con ardito e suggestivo percorso, in parte intagliato nella roccia, con ampi scorci panoramici, sbuca nella ridente Alpe Selletto, 1378m (ore 0.30-2.15), dominante l'alta Val Sermenza.
Si lasciano a destra il sentiero 378 che scende a Fervento e poco dopo a sinistra il 376 per le Piane Grandi.
Ci si dirige verso ovest, si attraversa una valletta e si entra quindi in un altro più ampio vallone sotto i contrafforti della Cima dei Laghetti, 2066m, e della Colma Soglia, 1993m. Giunti all'Alpe Sass del Roc, 1683m (ore 0.30-2.45), si lascia a destra il raccordo 377b che si collega con l'Alpe Oraccio. Si prosegue in direzione sud-ovest, per un sentiero più incerto, fino all'Alpe Sass del Roc di Sopra contornata da ripiani paludosi che in passato erano laghetti, ora interrati e ridotti a torbiere. Attraverso i resti del pascolo ormai invaso da ontanelle, rododendri e mirtilli, si giunge alla Bocchetta di Bià, 1966m (ore 1-3.45).
Da qui si può scendere verso Mollia sull'impegnativo itinerario 284. Seguendo la cresta verso sinistra, per tracce, si può salire alla Cima dei Laghetti, 2066m, in un quarto d'ora; verso destra, invece, tenendosi sul versante della Val Grande, si può raggiungere la Colma Soglia, 1993m, in meno di un'ora; si tratta di percorsi entrambi fuori sentiero per escursionisti esperti.
Questo itinerario permette di collegarsi con gli itinerari provenienti da Mollia, Boccioleto e Fervento.
La Bocchetta del Bià non è quotata sulla carta dell'IGM. Talora indicata anche Bocchetta Bià, in alcuni casi Bia senza accento; nella storica guida Val Sesia e Monte Rosa del Ravelli è indicata come Bocchetta del Bià o dei Laghetti e quotata 1990m.
Il percorso è agevole fino all'Alpe Sass del Roc, quindi diviene più incerto per l'infittirsi della vegetazione, anche se mai difficile.
Guida "VALSESIA ORIENTALE" CAI Varallo-Geo4Map.
Carta escursionistica VALSESIA CAI Varallo-Geo4Map - Quadrante Sud-Ovest 1
IGM Foglio 30 III NE Scopa - Foglio 30 III NO Campertogno.
IGC Carta 10 Monte Rosa, Alagna e Macugnaga.
CAI - TCI Monte Rosa - G. Buscaini
Opuscoletto relativo alla descrizione del tratto del Sentiero dell' Arte
"Sentiero naturalistico delle Felci"
Attenzione: Leggi le note e condizioni d'uso per i sentieri online. Verificate sempre l'apertura dei rifugi indicati sul tragitto e le condizioni meteorologiche.
Avviso agli escursionisti OTTOBRE 2020:
Premesso che il Cai non ha competenza e responsabilità sullo stato dei sentieri, si ritiene opportuno informare che a seguito della devastante tempesta abbattutasi sulla Valsesia tra il 2 ed il 3 Ottobre, molti sentieri, anche se segnalati, potrebbero essere ostruiti da frane o alberi abbattuti che ne ostacolano o ne impediscono la percorrenza. Si raccomanda pertanto la massima attenzione e di non proseguire in caso di pericolo.
Si ringrazia anticipatamente chi volesse cortesemente segnalare l’ostacolo rilevato indicando la data, il numero del sentiero, il luogo e tipo interruzione (frana, albero abbattuto o altro).
In questo momento la Valsesia ha bisogno di noi, diamogli l'attenzione che merita.
